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Giovedì, 12 Novembre 2020 18:50

Il Cosmopolitan... secondo Myrtha!

tempo di Cosmopolitan! 

 

No, non sto parlando dello storico periodico statunitense, anche se, esistendo dal 1886 meriterebbe un articolo tutto suo.. sto parlando del Cocktail che porta lo stesso nome. 

È uno dei cocktail più famosi al mondo, soprattutto perché pare essere uno tra i preferiti delle celebrities degli anni ’90. 

Deve la sua fama ad una “certa” Madonna Louise Veronica Ciccone che nel 1996 venne fotografata al Rainbow Room con un bicchiere di Cosmopolitan in mano... 

Ma è solo nel 1998 che il Cosmpolitan riceve la sua consacrazione, grazie alla serie televisiva Sex and the City, dove la protagonista Carrie Bradshaw, interpretata dall’attrice Sarah Jessica Parker, è solita ordinare un Goose Cosmopolitan. 

 

Di questo cocktail esistono svariate versione, con nomi e ingredienti diversi come il Cosmopolitan 1934, il Peach Cosmopolitan,  il Blue Cosmopolitan etc.

 

Ed ora, è giusto che nell’universo... ops, nel Cosmo entri a far parte il Cosmo♥Pacini, preparato con il nostro Liquore agli Agrumi

 

difficolta  Facile

 

   10 minuti 

 

INGREDIENTI

40 ml di Liquore agli Agrumi Pacini 

15 ml di triple sec (noi consigliamo il Cointreau) 

15 ml succo di mirtillo

Il succo di 1 lime

 

PREPARAZIONE

Iniziate mettendo qualche cubetto di ghiaccio nella coppetta in cui servirete il cocktail.

Versate il succo di lime nello shaker (se avete utilizzato il lime fresco, ricordate di filtrare bene il succo prima di utilizzarlo). 

Unite il Liquore agli Agrumi Pacini, il triple sec, il succo di mirtillo e agitate per bene. 

Togliete il ghiaccio dalla coppetta e versate il liquido shakerato precedentemente filtrato. 

Guarnite con una fettina di lime. 

 

Giovedì, 12 Novembre 2020 18:01

Mojito...alla Pacini

Mojito... alla Pacini

Protagonista indiscusso delle calde serate estive, il Mojito arriva da Cuba per far parte ormai della cultura festaiola di tutti i paesi.

Le sue orgini sono piuttosto controverse: viene fatto risalire al XVI secolo, quando il pirata inglese Sir Francis Drakene preparò una versione con rhum non invecchiato e una specie di menta locale chiamata hierbabuena.

Nell’era moderna, il Mojto venne proposto soprattutto al Bodeguita del Medio, un bar ristorante dell’Avana, a Cuba, famoso per i suoi avventori celebri, tra i quali Pablo Neruda, Salvador Allende ed Ernest Hemingway.

Quest’ultimo, con la sua celebre frase “My mojito in La Bodeguita, My daiquiri in El Floridita” (frase scritta e conservata nel locale) ha definitivamente sancito la fama della bevanda anche oltre i confini di Cuba!

Ma potevamo “accontentarci” e proporvi la versione classica?

Certo che no!

Ecco quindi la ricetta del Mojto alla Pacini, preparato con la nostra Sambuca! Cheers 

 

difficolta  Facile

 

   10 min

 

 

INGREDIENTI

3 cl. di Sambuca Pacini

1/2 Lime

Acqua naturale

Foglioline di menta fresca Ghiaccio tritato 

PREPARAZIONE

Tagliate a cubetti il lime e pestatelo delicatamente con le foglie di menta.

In un bicchiere da cocktail, versate il ghiaccio (se possibile tritato) e unite la Sambuca Pacini.

Unite infine l’acqua naturale e mescolate delicatamente dal basso verso l’alto. 

Guarnite con una fettina di lime sul bicchiere e qualche ciuffetto di menta. 

 

Lunedì, 08 Giugno 2020 10:06

Il LiMo…jito Pacini

Ebbene si, non abbiamo resistito e abbiamo nuovamente stravolto un classico dei cocktail!

Di cosa stiamo parlando? Ma del Mojito ovviamente!!!

Ne abbiamo di tutti i colori, e non è un modo di dire: verde, bianco (come alla Sambuca proposto qualche tempo fa), rosa, arancione, nero (come il nostro BlackMojito) e ora anche giallo!

E allora via, andiamo a preparare il nostro LiMojito con il Limoncello Pacini!

 

            Facile

 

             10 min. 

 

 INGREDIENTI

  • 4 cl di Rum bianco
  • 2 cl di succo di lime
  • 8 foglioline di menta
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 3 cl di Limoncello Pacini
  • soda
  • ghiaccio
  • 2/3 gocce di angostura

PREPARAZIONE

In un tumbler alto mettete la menta con lo zucchero e il succo di lime.

Pestate delicatamente fino ad estrarre gli oli essenziali della menta.

Aggiungete il Rum bianco e il Limoncello Pacini.

Mescolate delicatamente e aggiungete due o tre gocce di angostura e il ghiaccio.

Completate con soda a piacere, fino a riempimento del bicchiere.

Guarnite con foglioline di menta e una fettina di limone.

 

Un consiglio: se aggiungete molta soda, e quindi lo allungate parecchio, si abbassa il grado alcolico, quindi diventa un drink perfetto anche per il fine pomeriggio.

Lunedì, 08 Giugno 2020 10:04

Monte Nieddu Cupcakes

Ormai nelle nostre città capita sempre più spesso  di vedere le vetrine delle pasticcerie ricolme di curiosi dolcetti, supercolorati e superdecorati, contenuti in pirottini colorati e di mille gusti diversi.

I cupcakes! Ma cosa sono?

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Non sono torte e neanche pasticcini mignon… ma mini-torte o meglio, così come dice il nome, torte in tazza, talmente piccole da stare comodamente in quelle che nei paesi anglosassoni si chiamano mug.

Sono utilizzati di solito per accompagnare il the pomeridiani, e sono considerati un must della cucina statunitense… e ora anche italiana!

Esistono due diverse teorie sulla loro origine, entrambe accreditate e veritiere: la prima fa risalire il nome al fatto che originariamente il dolce veniva letteralmente cotto in una tazza, non esistendo ancora i comodi stampi in silicone che tanto amiamo. La seconda teoria vuole che il nome derivi dal fatto che le quantità degli ingredienti erano espresse in cup (e in effetti cup è un’unità di misura anglosassone).

Insomma, gira che ti rigira, l’unità di misura ha dato il nome a queste deliziose tortine! La prima ricetta nella quale si parla di cottura in tazza risale al 1796 nel libro American Cookery di Amelia Simmons, ma è “solo” nel 1826 che per la prima volta viene utilizzato il nome che li ha resi famosi nel mondo.

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(fonte Google Shopping)

La ricetta degli old-fashioned cupcake prevede una glassatura o frosting (glassa reale, pasta di zucchero, crema al burro e via dicendo), una farcitura e ovviamente l’immancabile decorazione! La ricetta base è simile a quella di qualsiasi altra torta: burro, zucchero, farina, uova…

Noi alla ricetta base aggiungiamo un pizzico di arancia e… un po’ del nostro Monte Nieddu!

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Siete pronti per questa nuova ricetta? Via!

difficolta

media

 

 

preparazione

10 min preparazione + 20 min di cottura + 30 min di riposo

 

 

Ingredienti per circa 15/20 cupcakes:

  • 200 gr di farina
  • 110 gr di burro (o margarina)
  • 180 gr di zucchero a velo
  • 3 uova
  • 25 ml di latte (anche AD per le intolleranze al lattosio)
  • 25 ml di Monte Nieddu Pacini
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale
  • Scorza di metà arancia (se biologica ancora meglio!)

Per il frosting:

  • 80 gr di burro (o margarina)
  • 160 gr di Philadelphia
  • 4 cucchiai di Monte Nieddu Pacini
  • 125 gr di zucchero a velo

Per la guarnizione:

Scorza di metà arancia

 

Preparazione:

Iniziamo facendo fondere il burro in un pentolino antiaderente oppure, se volete velocizzare i tempi, nel microonde. In una terrina capiente unite le uova e lo zucchero con il burro fuso, e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo.

Unite poi il latte, la farina setacciata, la scorza di metà arancia e il Monte Nieddu. In ultimo aggiungete il lievito e il sale.

Date un’ultima mescolata per unire il tutto.

Disponete i pirottini in una teglia, e riempiteli per 2/3 di composto: in alternativa potete usare anche uno stampo per muffins, sempre riempiendo di composto per 2/3.

Infornate a 180° per circa 20 minuti: per verificare la cottura, inserite uno stecchino nell’impasto, e se esce pulito… sono pronti!

Lasciate raffreddare i cupcakes, e dedichiamoci al frosting J

In una terrina capiente lavorate il burro con una frusta elettrica, e incorporare gradualmente il Philadelphia. Aggiungete lo zucchero a velo, sempre continuando a mescolare. Unite anche il Monte Nieddu, e montate bene il composto.

Lasciate riposare in frigo almeno mezz’ora.

E ora… pasticciamo un po’!

Riempite una sac-à-poche o una siringa per dolci con il frosting, e decorate la superfice dei cupcakes, e cospargetene la superficie con la scorza dell’arancia.

Tenete i cupcakes in frigo fino al momento di servirli… buon appetito 😉

Ps: se siete supergolosi come me, unite anche delle lingue di gatto oppure le cialdine da gelato… non ne rimarrete delusi!

 

Lunedì, 08 Giugno 2020 09:54

L’arte della ceramica in Sardegna

Forse penserete che siamo di parte, ma non è forse vero che la tradizione sarda è quella che si caratterizza per essere la più variegata?

Tralasciando il fatto che probabilmente siamo gli unici ad avere un costume tipico diverso per ogni paese, anche l’artigianato non scherza!

Abbiamo una tradizione nella lavorazione del Sughero (inserire link articolo), del legno, del vetro…e della ceramica!

Chi non conosce le splendide ceramiche che colorano le tavole dei ristoranti, degli agriturismi, e delle case in Sardegna?

 

Un po’ di storia

Sapevate che la lavorazione di questo pregiato materiale è antichissima? Alcuni dei nostri musei hanno reperti che risalgono a 5000 anni fa! Dagli artigiani nuragici, passando per quelli punici, fino ai romani, ogni epoca ha la “sua” ceramica.

Ancora oggi la passione per questo tipo di lavorazione sopravvive grazie alle botteghe di artigiani locali, che continuano a produrre splendide ed uniche (sì, perché la lavorazione a mano fa sì che non esista una ceramica uguale all’altra!) creazioni,

ispirate soprattutto alla fauna locale.

Innumerevoli sono le tipologie di “ceramiche”: prime tra tutti i famosi piatti di varie forme e dimensioni, senza dimenticare però le brocche per l’acqua, i vasi per la conservazione degli alimenti, le lampade ed altri complementi d’arredo.

Vari sono i paesi che possono dire di avere una lunga tradizione nella ceramica (OristanoSiniscolaPabillonis per citarne alcuni) ma è soprattutto la zona di Cagliari, ed in particolare Assemini, ad avere la più alta concentrazione di artisti ceramisti.

Comune di Assemini

 

Ogni zona ha la sua colorazione e verniciatura caratteristica: Cagliari si distingue per le maioliche bianche, così come Cabras e Sassari; ad Assemini, Siniscola, Oristano e Dorgali governa invece il verde ed il giallo.

 

Pacini e la Ceramica

Anche la storia del Liquorificio Pacini è legata all’antica arte della ceramica, in particolar modo a quella dei maestri ceramisti Fabio e Stelio Mola.

Nei primi anni del 1950, la lungimiranza e il carattere un po’ visionario di Bruno Pacini, unita all’abilità dei Fratelli Mola ha dato vita ad un sodalizio perfetto che ha portato alla realizzazione di bottiglie mai viste prima: non più semplici bottiglie cilindriche di vetro, ma ceramiche a forma di Nuraghe, Cinghiali e coppie in costume sardo contenenti il liquore Gennargentu Pacini.

 

Ecco a voi una galleria delle ceramiche realizzate per i nostri Liquori… a voi la scelta

 pastore sardo donna costume sardo uomo costume sardo nuraghe brocca cinghiale bottiglia gallo servizio bottiglia+bicchierini pastore e sardo e moglie in ceramica fabio mola

(collezione privata di Mario Pacini)

 

Come avviene la Lavorazione?

La lavorazione, che riprende un serie di forme e modelli che derivano dalla dominazione spagnola, inizia in genere dalla terracotta, soprattutto per via della grande disponibilità di argilla che abbiamo nell’isola.

Il tipo di argilla determina il risultato: a differenti caratteristiche dell’argilla corrispondono diverse qualità e caratteristiche del manufatto finale.

Le tecniche di lavorazione sono sostanzialmente due: modellazione a tornio e  modellazione a stampo.

La modellazione a tornio è utilizzata solitamente per il vasellame; il tornio è formato da un piatto girevole al quale viene impressa una certa velocità attraverso un pedale (come in antichità), oppure tramite un motorino regolato da reostato. Al centro del piatto girevole viene posta una certa quantità di argilla che viene modellata con le mani o con altri strumenti, sfruttando al rotazione del tornio. A meno che non siate super esperti, sempre meglio essere sicuri della quantità di argilla che vi serve… è infatti  complicatissimo aggiungerne dell’altra in seguito!

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Nella modellazione a stampo si prepara preliminarmente uno stampo in gesso con la forma che si vuole realizzare, dopodichè vi si versa all’interno l’argilla liquida (detta anche collaggio). Quado l’oggetto assume uno spessore sufficiente, e il gesso ha assorbito l’acqua del colo, si elimina il collaggio superfluo e si passa all’asciugatura. Una volta asciutto, l’oggetto verrà messo in forno per la prima cottura.

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Particolarmente importante è la fase dell’essicazione, che è comune a tutte le tipologie di modellazione. Un’essicazione omogena è garanzia di durevolezza dell’oggetto, in caso contrario potrebbero crearsi delle deformazioni.

L’essicazione fa sì che l’oggetto perda la sua umidità e la sua plasticità, conferendogli la forma definitiva.

Arriviamo al cosiddetto stadio della durezza del cuoio, momento in cui l’oggetto non ha perso del tutto la sua plasticità e dunque può essere inciso creando le decorazioni scelte; è anche il momento della verniciatura, l’ultima fase prima della cottura.

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In passato la cottura veniva eseguita all’interno di forni a legna, oggi abbandonati per via dell’alto rischio e dei lunghi tempi di cottura; oggi si preferisce usare forni elettrici o a gas.

Terminata la prima cottura si può passare alla stesura di materiali coloranti e polveri di cristallo per rendere splendenti i manufatti finali.

Si passa all’ultima cottura… e poi alle nostre case  🙂

Lunedì, 08 Giugno 2020 09:43

Bottiglie Decorate per Halloween

 

È tempo di essere creativi per Halloween!

Non sapete cosa farvene delle bottiglie di Liquore finite? Siete stufi di smaltire il vetro perché troppo pesante e cercate una soluzione?

Ecco un’idea “mostruosamente” green per trasformare le vostre vecchie bottiglie in adorabili decorazioni per Halloween!

In questo post vi farò vedere come decorare la vostra casa per una serata “da paura”.

 

 

1, 2, 3 Ricicliamo!!! …e non dimenticate di condividere!

 

 

 

Occorrente per Bottiglia ZuccaBottiglia Frankenstein, Bottiglia Fantasma.

  • Bottiglie di vetro Pacini da riciclare

  • vernice spray arancio-verde-bianca (in alternativa, per ottenere un effetto opaco possiamo usare della tempera)

  • marcatore nero

  • nastro carta

  • forbici

  • carta

  • nastro bi-adesivo

 

Iniziamo rimuovendo le etichette dalle bottiglie.

Successivamente laviamo per bene la superficie di ogni bottiglia in modo da togliere i residui di colla ed ottenere una superficie ben liscia.

A seconda del disegno scelto, potrebbe esserci la necessità di ricoprire il collo della bottiglia con del nastro carta.

In questo modo verniceremo prima la superficie della bottiglia priva di nastro (di arancio nel caso della Bottiglia Zucca o di verde nel caso della Bottiglia Frankenstein ),

successivamente dopo circa 20 minuti di asciugatura, potremo staccare il nastro carta e dedicarci a verniciare il collo della bottiglia.

Vi consiglio di mettere il nastro carta alla base del collo della bottiglia in modo da non avere anti estetiche sbavature.

Una volta che le bottiglie sono verniciate ed asciutte, possiamo procedere con la parte più divertente…la personalizzazione!

A questo punto, chi se la sente può fare i decori a mano libera utilizzando il marcatore nero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chi invece, ha “due mani sinistre” e vuole andare sul sicuro (disegnare su di una superficie tondeggiante non è facilissimo), può aiutarsi utilizzando gli stencil qui sotto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una volta ritagliati, gli stencil si fissano sulla bottiglia con del nastro bi-adesivo. Si traccia il loro perimetro con il marcatore, si staccano e si colora l’interno dell’area tracciata.

 

 

Ed ecco ottenute delle Bottiglie “Mostruoseeee”!!!

 

 

Volete un’idea “fantasmagorica” per stupire i vostri ospiti?!? Provate a decorare i calici di vino … otterrete degli originalissimi segnaposto!

 

Tutte le immagini sono state prese da Pinterest.

 

 

Lunedì, 08 Giugno 2020 09:35

Competitività e Innovazione

AMPLIAMENTO STRUTTURA PRODUTTIVA

Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali

 

Grazie al sostegno finanziario ottenuto, il Liquorificio Pacini ha potuto aumentare la capacità produttiva e introdurre tecnologie informatiche innovative per far seguito al crescente sviluppo della quota di mercato italiano ed estero.

L’investimento riguarda l’acquisizione di una nuova Linea di Imbottigliamento e l’implementazione di un nuovo software  ed hardware  per la transizione dal cartaceo all’ ICT nel trattamento dei documenti di produzione e di commercializzazione.

 

LINEA D’IMBOTTIGLIAMENTO POLARIS B3:

  • capacità nominale di 500 bottiglie
  • Sciacquatrice automatica a 5 bocchelli in linea
  • Dosatore integrato.
  • Riempitrice a vuoto diretto in bottiglia a 5 bocchelli con programma di lavaggio automatico
  • Livellatore di precisione del prodotto
  • Tappatore automatico;
  • Distributore di capsule termoretraibili automatico
  • Etichettatrice automatica
  • Posizionamento sigilli

 

IMPLEMENTAZIONE SOFTWARE

Mago4 – versione Ms.D.E. – modulo AZIENDA:

  • Gestione della Contabilità Generale, Gestione Vendite (DDT, Fatture Accompagnatorie, FatturazioneDifferita,Ricevute Fiscali)
  • Gestione del Magazzino, Movimenti di magazzino anche attraverso la codifica barcode,

Gestione Lotti. Soluzione licenziata per 2 CAL.

IMPLEMENTAZIONE HARDWARE

Lettore barcode METROLOGIC modello Optimum

 

 

www.sardegnaprogrammazione.it

Venerdì, 24 Aprile 2020 19:45

Il Black Mojito Pacini

Della storia del Mojito vi abbiamo parlato già parlato nell'articolo sul Mojito alla Pacini.

Quello che forse non vi abbiamo raccontato è che esistono tantissime varianti di questo squisito e storico cocktail che sostituiscono il rhum con una serie interminabile di ingredienti, primo tra tutti la fantasia di chi lo prepara!

Ecco quindi che vi presentiamo la variante Black... con la Liquirizia Pacini.

 

difficolta   Facile

 

      10 min.

INGREDIENTI

  • 1/2 lime
  • 2 bustine di zucchero di canna
  • 5 foglioline di menta
  • 60gr di liquore alla Liquirizia Pacini
  • Rum q.b.
  • Soda q.b.

PREPARAZIONE

Tagliate il lime in 4 parti e adagiate i pezzi sul fondo di un bicchiere, preferibilmente un Tumbler alto.

Aggiungete lo zucchero ed esercitate, con il pestello, una forte pressione fino a farlo sciogliere.

Versate poi la menta, il ghiaccio tritato e la Liquirizia Pacini ed infine aggiungete il rhum e la soda fino a riempire il bicchiere.

Mescolate il tutto e guarnite con una fogliolina di menta, oppure con un bastoncino di liquirizia

Una chiccheria? Sorseggiatelo con una cannuccia alla liquirizia… very cool. Non le conoscete???? Le trovate qua.

 …arrivederci al prossimo Mojto 😉

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